Thank you Kobe

Dove non osano nemmeno Buffa e Tranquillo
Heisenberg 3.0
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Iscritto il: 10/09/2017, 22:22

Thank you Kobe

Messaggio da Heisenberg 3.0 »

Grazie Kobe.
Non può che iniziare con un ringraziamento a te, a quello che sei stato e hai rappresentato per tutti, questo tributo piccolissimo verso un cosi enorme campione.
Per chi, come me, la NBA la ama, la vive, la sente come una seconda pelle, perdere te è come perdere un amico, una persona che credevi non potesse morire.
In un certo senso vivrai per sempre. Le immagini di te che aggredisci il ferro, di te che accompagni con un tiro da 3 la palla nella retina del canestro all'ultimo istante, le immagini di quelle tue giocate uniche e irripetibili vivranno per sempre. Ci ricorderanno chi eri sul parquet e ci permetteranno di sognare ancora. Quel sogno che l'età e la schiena avevano interrotto il 13 Aprile 2016. Ultima partita di sempre su quel parquet dello Staples Center che ti aveva accolto come un figlio e ti aveva fatto diventare padre, di 4 ragazze e di milioni di ragazzini e adulti che in te avevano trovato la forza, la passione e il coraggio di ripercorrere i tuoi passi.
I tuoi Lakers erano in fondo alla classifica mentre Utah si giocava i playoff. Per i Jazz vincere avrebbe significato qualicarsi ai Playoff, perdere essere fuori dai giochi in quella stagione. Loro avevano tutto da perdere, i tuoi Lakers nulla per cui lottare.
Ma tu, caro Kobe, non hai mai conosciuto la parola sconfitta, la parola resa. Il tuo ultimo concerto, la tua ultima ballata, il tuo ultimo respiro cestistico lo hai onorato come se fosse la gara 7 delle Finals.
60 punti di pura poesia e una vittoria imprevista, inattesa e fuori da ogni controllo.
La tua carriera ci ha raccontato il tuo talento, quell'ultima partita ci ha raccontato chi fossi.
Un uomo ancorato allo sport che amava, una dedizione e una passione che hanno travalicato l'umana comprensione.
Ne hai battuti di record. Ne hai vinte di partite. Ne hai segnati di canestri decisivi. Il tuo sigillo più grande, però, è stato quello di riuscire a trasmettere quella passione a tutti noi. A quelli come me che non hanno mai giocato un minuto a basket. A quelli come tanti, diversi da me, che sono diventati cestisti grazie alla tua ispirazione.
Trae Young, DeMar Derozan e altri campioni hanno sempre affermato che senza di te non avrebbero mai calpestato un parquet. Grazie a loro, alle loro giocate, riusciremo a ritrovare un po della tua essenza, della tua classe, della tua grinta nelle partite NBA che verranno giocate.
Non servirà ad alleviare il dolore della tua perdita, ma servirà a non dimenticarti. A non dimenticare i tuoi 5 anelli, i tuoi 81 punti, la tua serata d'addio e tutto quello che hai fatto con quel pallone tra le mani.
La tua morte ha gelato il sangue nelle vene. Ha portato tristezza, quella tristezza che si prova quando qualcuno a cui vuoi bene ti lascia. La tua morte ci ha dato l'impressione che forse qualcosa di scritto nel nostro destino sia comunque scritto da tempo immemore. Come spiegarsi altrimenti il "quando" questa tragedia sia accaduta.
Solo poche ore prima twittavi per congratularti con un altro fenomeno, quel Lebron James che non solo stava raccogliendo la tua eredità ai Lakers ma che ti aveva appena sopravanzato nella classifica all time per punti segnati.
A 4 anni dal tuo addio si parlava ancora di te. Tanto. La tua ombra è stata come quella di un gigante, impossibile da superare, impossibile da ignorare. Era un'ombra strana però perchè non emanava buio ma una luce accecante di positività e pura gioia verso lo sport, verso la vita.
Quella vita che ti è appena stata strappata via mentre volavi alto, altissimo sopra le nostre teste, da un'ombra di nebbia che ha gettato tutti noi nell'oscurità.
Sei stato importante tanto per i tuoi fan che per i fan delle altre squadre, degli altri campioni NBA. Sei stato un avversario magnifico e temibile. Come un impavido guerriero a cui lasciare sempre l'onore delle armi. Le tue vittorie esaltavano gli sconfitti tanto quanto i tuoi compagni di squadra, i tuoi tifosi, i tuoi amici. Un rivale mai stato nemico. Un amico che non abbiamo mai incontrato di persona ma che sentivamo tale.
Oggi ci sentiamo più soli, più tristi, pieni di una sensazione di vuoto che difficilmente riusciremo a colmare se non nel ricordo delle tue azioni.
In pochi al mondo possono vantare di essere stati testimoni del ritiro della propria canotta. Tu, che eri straordinario anche nella tua straordinarietà, sei l'unico a cui è stato concesso di vedere ritirate 2 canotte contemporaneamente.
Quel numero 8, quel numero 24 che stanotte tutta la NBA ha omaggiato. Ti hanno ricordato cosi.
Sul campo. Fermandosi per 24 secondi prima, 8 secondi poi. Infrangendo 2 regole di quel gioco che tu hai rivoluzionato.
5 continenti conoscono il tuo nome.
Kobe.
4 lettere che nessuno dimenticherà mai e che per sempre riecheggeranno dentro di noi.

Buon viaggio Kobe.
We are like the dreamer who dreams and then lives inside the dream. But who’s the dreamer?

Il segreto della felicità?
Fingere di essere felici per poi dimenticare di stare fingendo.


Campione 2018/2019 Lega 8 - Albuquerque Fuck Society

Campione 2018/2019 Lega 15 - Fargo Bicameral Minds

Campione 2018/2019 Conference lega 14 - Twin Peaks Leftovers

Finalista 2018/2019 Conference Lega 1 - Jacksonville Palulenberg

Campione 2015/2016 Lega 15 - Atlantic City Bad Sons

Campione 2015/2016 Lega 1 - Jacksonville Palulenberg

Campione 2016/2017 Lega 1 - Jacksonville Palulenberg
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Pepp433
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Thank you Kobe

Messaggio da Pepp433 »

Bel post Heis. Io ho realizzato solo ieri cos'è successo, dopo aver visto Lakers - Portland con il tributo dello Staples

Ho sempre avuto un rapporto strano con la figura di Kobe.
L'ho temuto, perché ogni anno era lo scoglio su cui sbatteva Minnesota di Garnett
L'ho odiato, perché ho scoperto che i Lakers che guidava erano nati e scappati dal Minnesota
L'ho odiato ancora, sportivamente, perché non la passava mai
L'ho rispettato, perché era davvero il migliore in campo
L'ho ammirato, perché era un esempio di lealtà e impegno
L'ho amato, perché era uno di noi. Il miglior cestista italiano di sempre
L'ho aspettato, perché aveva promesso di dare una mano al nostro basket

Era la mia balena bianca, eppure sulla maglia di calcetto ho scritto dietro Kobe Brygant.

Mamba out, ma per chi l'ha vissuto c'è ancora.
È nelle movenze di Demar Derozan, nel rilascio di Devin Booker, nella pressione di Paul George. E chissà quanti altri ragazzi studiano ancora le cassette del Mamba per rubargli i suoi segreti.
Live on, Kobe.
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